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sabato 5 dicembre 2009

Robin Hood mi sta un po' sul cazzo perchè lo reputo una persona arrowgante

Amici e acani,

mi sento molto brillante, infatti non ho bevuto all'eccesso, ma mi sento ugualmente in grado di scrivere un sacco di sbronzate.
L'amico Spanky mi ha confessato che gli piacciono i miei post postmaybe e quindi lo accontento subito, per evitare le sue sculacciate. Oggi mi darò al delirismo, cioè all'alto delirio poetico, e mi sento in preda all'ispirazione, nonostante il mio naso tappato. È infatti molto importante, in questi momenti ibridi, arieggiare il cervello con delle melodie demenziali che diano frutti inspirati.
Certo, il mio poetare potrebbe apparire pretenzioso (anzi, con il senno di poi postenzioso, bwahaha), ma chiuderò subito la polemica, mica siamo così menosi, anche se spesso la voglia di alzare le mani sul prossimo è tanta. Alzi la mano chi si sente prossimo a cambiamenti radicali, cioè a chi vuole impedire ai peli di crescere sul proprio mento. Sì, il mio tormento mi porta a mentire sui connotati della mia faccia, e anche del mio alito se è per questo. Se voglio che le persone intorno a me conservino un alito di vita, forse è bene fare qualcosa per la fiatella e trangugiare un po' di mentine. Trangugiare o transgugiare? Ecco il dubbio che assillava Marrazzo mentre praticava sesso orale a un bel travione. D'altra parte si sa, il sesso travia un po' tutti, più di quanto abbia fatto con me Travian ai tempi del master in editoria, quando mi perdevo tra Galli e Romani invece di seguire i corsi. Corsi e ricorsi storici, proprio come quando ricorsi ai trucchi per scoprire le combo di Evil Ryu in Street Fighter Alpha 3 su Play 2: pensavo infatti che un approccio più femminile al gioco mi avrebbe dato più sensibilità e prontezza di riflessi. Ma, riflettendoci un attimo, io non mi rispecchio in quello che ho fatto, e quel che è fatto è fatto, come disse l'amico del drogato che non aveva più speranza di riprendersi. In effetti puntare una telecamera su se stessi mentre si è in overdose penso sia abbastanza difficile: soli in una stanza, frutto di un' astronomica allucinazione; che prosegue con la visione di alcune dita dei piedi che diventano senzienti e agiscono di conseguenza, seguendo un percorso che le porterà a emanciparsi dalla scarpa. Si suole indicare come senziente 'colui che è dotato di sensi e sensibilità; colui che sente'. Ma chi li sente adesso i miei soci del blog: saranno abbastanza privi di sensibilità da lasciar passare un post del genere? 'Non ti curar di lui ma guarda e passa', suggerirei a ognuno di loro, e allora perchè questo post venga suggellato devo trovare un'idea vincente e inconfutabile. Di più: un'idea inkungfutabile, cioè inoppugnabile, a cui anche i calci facciano un baffo, e sbuffo a pensarci, perchè non mi viene in mente nulla di così buffo o così convincente, forse ci vorrebbe il Danny De Vito di 'Mio cugino Vincenzo'. Aspetta che ci penzo un attimo (licenza patetica). Wow. Sfido chiunque a fare di meglio, e, in caso contrario, sfibro chiunque. Proprio come in questo post. Stop alle minchiate. Vado a letto. Ma prima leggo. Leggo, letto, lessi, narcolessi, insonnia, insomma basta... Come dicevo poc'anzi mi sento brillante, e basta poco per brillare in questo contesto: infatti questo testo è un'esplosione di minchiate.

'bye

Matt

giovedì 12 novembre 2009

Visioni notturne

L'altra sera ho fatto uno stronzo così duro che sono svenuto sulla tazza del cesso. Non so quanto tempo abbia trascorso privo di sensi con la testa appoggiata al muro alla mia destra. So solo che appena ho riaperto gli occhi c'era Hayley Williams appoggiata al calorifero dalla parte opposta del bagno che fumava una sigaretta e mi guardava facendo no con la testa.
"Come ti sei ridotto," mi ha detto, "eri quasi una rockstar, e adesso guardati. Ti si è pure accorciato l'uccello."
"Se i miei coinquilini ti vedono fumare in bagno si arrabbieranno con me," le ho risposto, ma lei ha ignorato completamente le mie parole, ha preso dal davanzale un numero di Alternative Press e me l'ha lanciato con disprezzo.
In copertina c'era questo gruppo, A Skylit Drive.
"Ascoltali, e impara da loro," mi ha detto Hayley, "erano un gruppo assolutamente inutile come tanti, nel 2008 hanno aperto qualche data per noi in California, e una sera io e il cantante stavamo parlando seduti su un marciapiede fuori dal club dove avevamo suonato, avevamo entrambi bevuto un po' troppo, lui ha insistito e io l'ho seguito nel van, abbiamo iniziato a limonare duro e io mi sentivo così leggera, poi lui ha cercato di mettermelo dentro e io non ho fatto in tempo a fermarlo prima che la cintura di castità a lame rotanti che mi montò il reverendo Brown della chiesa metodista del Tennessee quando avevo 8 anni entrasse in funzione amputandogli completamente l'apparato genitale. Fu una cosa molto strana, perché era già un po' di tempo che provavo con le carote e le zucchine e sembrava non si attivasse più. Probabilmente c'era un sensore che rilevava la temperatura. Sta di fatto che dovettero annullare le ultime date, ma la nostra etichetta di produzione, per evitare che la notizia della mia cintura di castità trapelasse facendo crollare il mio sex appeal sui minorenni sfigati che vengono ai nostri concerti e si sorbiscono un'oretta scarsa di pop-punk mediocre solo per sbavare sotto il palco sperando di incrociare il mio sguardo almeno una volta, promise loro il successo. Inoltre, grazie a una serie di delicatissime operazioni di chirurgia plastica, il cantante può ora conciliare tutti i benefici vocali della castrazione con un cazzo bionico a trivella che è riuscito a penetrare la mia cintura di castità sciogliendo finalmente la maledizione del reverendo Brown. Ora io sono libera. E loro sono la next big sensation."
"E io che cosa dovrei fare?"
"Scrivi di loro su quel blog ignorante che tieni con quegli altri tre sfigati amici tuoi. Guarda il video del loro nuovo singolo su youtube, e scopri cosa significa non avere più produzione di testosterone. Ovviamente le ragazzine che si eccitano ai loro concerti non lo sanno, ma tu puoi anche scriverlo, tanto non vi legge nessuno. Se farai questo per me il disco della tua band verrà scoperto da Claudio Cecchetto e diventerete ricchi. E ti farai la Santarelli."
Dopodiché mi ha fatto un sorrisino ammiccante di quelli che l'hanno resa famosa, ha aperto la finestra ed è partita in volo tipo Wonder Woman.
Quella sera poi sono andato a dormire che il giorno dopo dovevo svegliarmi presto, e alla fine mi è passato di mente.
Oggi però stavo girando a cazzo su siti più o meno seri, e guardate cos'ho trovato:



Ora ditemi chi vi ricorda:
1) Claudio Sanchez dei Coheed and Cambria (chiamato "Dirty" dagli amici)
2) Fabio Lione
3) Alvin
4) il giudice Doom di Chi ha incastrato Roger Rabbit quando si trasforma in cartone animato
Chi indovina avrà una foto autografata di Hayley che fa un sorriso ammiccante. L'ho trovata sul davanzale il mattino dopo.

Best,
fede

sabato 7 novembre 2009

Puliamo il mondo

Quando si esce per una serata che ha ottime probabilità di sfociare in una sbronza molesta è sempre bene lasciare acceso il pc a casa, il che da una parte fa sentire in colpa per l'impatto energetico, ma dall'altra permette di non farsi scoraggiare dalla sequela sfibrante di operazioni quali accendi il pc, aspetta che si carichi il tutto, vai su momentiibridi, entra con il tuo account ecc. ecc. - cosa che spesso mi scoraggia quando sono sobrio, figuriamoci da sbronzo.
Talmente sbronzo che oso sfidare il post del suy, con un intervento ignorante e assolutamente fine a se stesso (rigorosamente senza accento, se no c'è chi mi cazzia). Pensavo infatti stasera che non ho ancora postato nulla che abbia a che fare con il vintage videoludico che mi sta tanto a cuore.
E dato che tra una media e l'altra per qualche motivo strano mi rimbombavano nella testa onomatopee da picchiaduro a scorrimento, ecco che canto le dovute lodi a un videogame che ha fatto impazzire di gioia coloro che reputano il crimine una piaga da debellare a suon di sganassoni: ebbene sì, parlo del mitico Streets of Rage II (nell'originale japponese Bare Knuckle II, che rende ancora di più l'idea), targato CapCom. Dico solo una cosa: CapCom = Street Fighter, Resident Evil, Devil May Cry ecc. Gente coi controcazzi.
Con una scusa puerile (il vostro socio del primo episodio Adam è stato rapito dal genio del crimine nonchè vostra nemesi Mr. X) vi ritroverete a menare schiaffoni a destra e a manca per le strade della Città, con un grado di soddisfazione elevatissimo. Tante mosse, tante combo, tante armi: ben 4 personaggi smargiassi tra cui scegliere per una combinazione di tecnica, giocabilità e longevità mai vista prima per una console a 16-bit (SoR II era un'esclusiva per Mega Drive - o Genesis che dir si voglia).
L'imperativo per tutti voi perdigiorno è quello di scaricarsi un bell'emulatore tipo WGens + rom di SoR II, magari dotarsi di un buon joypad e iniziare a menare le mani in allegria. Vi garantisco che il livello di soddisfazione provato sarà moooolto alto. Ecco un sample, il primo livello con protagonista il tamarro Axel:




Per quanto mi riguarda, gli effetti sonori da sganassoni, seppur grezzi, rimangono ancora tra i migliori mai sentiti in un picchiaduro a scorrimento. Peccato che la tecnologia non permettesse ancora l'inserimento di una colonna sonora degna di nota. Ma non importa perchè, avvicinandoci a ciò che ci è caro, va rilevato un particolare punto di merito della serie, cioè che i punk si beccano sempre un sacco di schiaffoni: sono quindi valorizzati nel loro storico ruolo naturale di nerd/outsider. Quando la qualità videoludica incontra l'obiettività socio-storico-antropologica...

'bye

Matt

P.S. Per i depravati tipo me è sempre bene scegliere Blaze e mettere in pausa durante un calcio volante per dare una sbirciatina alle mutandine... arf arf! Le chicche da giapponesi non deludono mai.
P.P.S. Per chi non si accontenta, la festa continua con Streets of Rage III, episodio se possibile ancor più tamarro e impegnativo dei precedenti due (e ben più delirante nella trama); la scelta di dedicare il post al secondo episodio dipende dal fatto che è stato questo capitolo della saga a costituire la vera svolta nel panorama videoludico - un po' com'è stato per Street Fighter 2.

martedì 3 novembre 2009

call of duty

Ero partito con l'intenzione di sparar su questo post qualche video degli smiths in modo da portar un po' di cultura nelle vostre flaccide menti punk...

(avevo già copia-incollato last night i dreamt that somebody love me e real around the fountain)

poi cazzo sono capitato davanti a questo video e mi sono sentito in dovere di girarvelo...


lunedì 2 novembre 2009

high school reunion

Non ho mai amato tanto i Satanic Surfers.. no anzi aspetta che riformulo, i Satanic Surfers mi sono sempre stati un po' sul cazzo.
Se devo razionalizzare, la motivazione "politica" di questa mia antipatia è probabilmente dovuta al fatto che li ho sempre giudicati un gruppo buono per poser e basta. Ok, ai tempi i poser erano diversi, dicevano "truzzi al rogo, punk al pogo", avevano la maglietta dei Sex Pistols, fumavano le Diana e dominavano le autogestioni con concetti di alta politologia (= frasi fatte).
Ma è meglio fermarsi prima di finire irrimediabilmente off-topic, questi efferati colpi di fucile sulla croce rossa servivano solo per definire lo scenario in cui i SS (ahah, quanta ironia in questo acronimo) spopolavano tra i kids. Di certo io non ero al di fuori di tutto ciò (soprattutto per quanto riguarda le Diana), ma nonostante questo ho sempre trovato insensata l'adorazione per codesta band piuttosto che per altre. Tipo, i Millencolin li battevano su tutti i fronti. Assolutamente.
Detto questo, la motivazione politica lascia il tempo che trova, e per dirla tutta non è nemmeno la principale: in realtà, il vero motivo per cui non ho mai amato i Satanic Surfers è il loro cantante, tale Rodrigo. Vi giuro, quell'irritantissima voce nasale che ripeteva quelle melodie ruffiane, ammiccanti, dozzinali, mi ha sempre impedito di ascoltare un loro intero disco. Sempre in primo piano, a causa anche di una produzione che la evidenziava nel modo peggiore. Che poi a livello strumentale non erano neanche malvagi (claro, direte voi, svedesi), le chitarre costruivano riff belli elaborati e il drumming (a opera dello stesso Rodrigo, che avrebbe potuto dedicarvisi completamente, salvando la situazione) era sempre serrato e fottutamente veloce, proprio come piaceva a noi. Ma quella voce.. Niente da fare, quando il cantante ti irrita, si porta dietro tutto il resto.
Detto questo, ho recentemente avuto la (s)fortuna di ritrovarmelo davanti, un po' come il compagno di classe del liceo che odiavi e per nulla al mondo avresti pensato di ricercare, e che improvvisamente ti aggiunge come amico su facebook. Nello specifico, dopo aver letto recensioni più o meno entusiaste, mi sono procurato il brand-new-ep degli svedesi Atlas Losing Grip, intitolato Watching the Horizon.

In realtà, dopo aver letto chi era il cantante, non è che fossi entusiasta dell'idea. Inoltre, tra i vari articoletti che ne parlavano, la si metteva un po' troppo sul piano "ritorno agli anni '90" per i miei gusti. Ok, gli anni novanta sono stati una figata, ero minorenne, non sapevo cosa sarebbe stato della mia vita e il punk rock era il simbolo della mia ribellione personale contro i genitori (che storia originale, eh?). Ciò non toglie che l'accacì melodico esiste ancora, la cosiddetta "scena" alternativa attuale si può ribellare al massimo contro il parrucchiere (e converrebbe che lo facesse alla svelta) e la musica buona ha preso strade ben diverse da quelle battute all'epoca. Andare a mille all'ora non è passato di moda, semplicemente ha smesso di essere lo standard posto come punto di partenza per tutti, portandosi dietro, effettuccio collaterale non irrilevante, buona parte del superfluo.
E dato che il genere in questione non ha mai smesso di gustarmi, seppur ora i miei ascolti siano un pelino più variegati, ho deciso di dare a Rodrigo una chance, accettanado metaforicamente l'amicizia su facebook del compagno di classe eccetera. Che poi manco ce l'ho facebook.
Heartbeat, la prima canzone, parte con un riffettino a mid-tempo molto accattivante, se vogliamo una cosa a la This Is A Standoff, poi l'usignolo inizia a cantare e storco un po' il naso. Qualche gang vocal e un coro azzeccato, tuttavia, mi rimettono dell'umore giusto. Le chitarre si vanno a intricare un po', la batteria va su e giù sull'acceleratore, e nel complesso riconosco che il vecchio Rodrigo qualche improvement l'ha avuto. Mettiamola così: quando si incazza il vecchio basardo ha il suo perché. L'estensione vocale ce l'ha, e quando la usa, invece di gongolare sulle melodie piacione, gioca un po' la parte del Tim McIlrath de'noartri, cosa che non è male, dato che dei Rise Against si può dire tutto, ma non che non abbiano un cantante con i controcazzi.
La prima song scorre via liscia, e con lei le altre quattro dell'ep. Niente di eclatante (tipo che una qualsiasi canzone da Iron Front si mangia tutto il disco a colazione), ma abbastanza da meritare qualche ascolto. Niente che rivoluzionerà il genere, of course, ma se vi piacciono i citati This Is A Standoff troverete pane per i vostri denti. Da parte mia, non posso dire di aver fatto del tutto la pace con Rodrigo, ma quanto meno mi sento disposto a concedergli un'altra possibilità, nella speranza che prosegua sulla strada giusta (ascoltatevi il ritornello di On To The Streets o la conclusiva Slow Down).
La nota di amarezza finale è dedicata a una riflessione assolutamente gratuita sul genere in questione: quando gli europei inizieranno a fare qualcosa per rinnovarlo, 'sto maledetto hc melodico, invece di seguire sempre e inevitabilmente i colleghi americani? Eticamente parlando un pesante conflitto di interessi mi impedirebbe di fare questo discorso ma.. speriamo che qualcosa di muova presto. Magari dall'Italia, chissà ;)

Best,
fede

Chiudiamo questo trionfo di idiozie estreme

Ok.. fate partire la canzone e leggete:

Chiudo ufficialmente il discorso band-italiane-da-cestinare, con un gruppo, il mio orgoglio, un orgoglio tutto italiano.
Ecco.. "orgoglio italiano" suona un po da qualunquista, ma loro mi fanno sentire cosi.
E quindi dimentichiamoci delle Major, dimentichiamoci della Majonky, della TheFilippy, della Ventoora, di Malgioglio, i Pooh, dj Francesco e Tiziano Ferro.

In italia il punk stava prendendo piede, 6 o 7 anni prima gli adolescenti pordenonesi ascoltando le radio delle basi americane locali, diedero vita a quella scena detta THE GREAT COMPLOTTO.
In Emilia, nella piena metà degli anni 80, uscì questo album.

Loro sono loro e noi siamo ancora qui.. a cercare le vere emozioni nel punk rock.

Brivido! Terrore! Raccapriccio!

Ah, le trilogie!

Quale gaio sollazzo perdersi in discussioni da nerd citando episodi immortali dei vari Ritorni al Futuro - e facendosi del male scovando vari paradossi temporali - oppure analizzare le sceneggiature dei Metal Gear Solid (eh, Suy?) per capire quale degli episodi sia stato quello sceneggiato meglio in termini di scorrevolezza della trama, profondità delle tematiche espresse e capacità di comprensione da parte del fruitore (obiezione: "MGS è una quadrilogia!", "Sì, ma prima di esserlo è stato una trilogia, quindi va bene").
Questo amore viscerale per le trilogie accomuna anche noi di momentiibridi, ed è per questo che mi sembrava d'uopo dedicare questo post all'ultimo capitolo della Trilogia dell'Orrore, che nei primi due episodi ha visto protagonisti rispettivamente i (bleah) Dramalove e gli (argh) Attack! Attack!
Ma se l'incommensurabile D_Ego è riuscito nel mio immaginario a soppiantare Luca Giurato quale oggetto della frase "Voglio essere come lui" e gli Attack! Attack! mi hanno fatto piegare peggio del video delle istruzioni per i passeggeri di aeroplani (http://www.youtube.com/watch?v=BBvcl3sTo5w), io questi qua li odio incondizionatamente, non li posso vedere, insomma li schifo.
Sono i Broken Heart College. Tralascio altri commenti e lascio parlare suoni e immagini.
Taac, ecco il loro primo singolo.

file://

Io non so da dove iniziare. Questa cover è insulsa e fa cagare (altro che l'originale All the small things), loro hanno le facce da schiaffi del tipo "Anvedi quanto so' bbbelllo", il video non è un cazzo divertente ed è pure studiato male. Ma non era difficile: il canovaccio squadra di nerd contro ficaccioni è un'idea dal successo assicurato (v. Sum 41: http://www.youtube.com/watch?v=Aq1Am8tBg_A), ma qui non è servito nemmeno 'ispirarsi' ad alcune idee del video di Josie (v. Blink 182: http://www.youtube.com/watch?v=69SolH_1lGI).

Ma ora basta lagnarsi. Veniamo alle cose importanti!
Conclusa la Trilogia, parte il sondaggione per i numerosi cinque lettori di momentiibridi: chi tra questi fenomeni vi ha regalato più gioia? E chi più indignazione?
Scatenatevi!

'bye

Matt

mercoledì 28 ottobre 2009

ragazzi, mi sbagliavo: è questo il futuro della musica

eh, ora si inizia a ragionare



best,
Fede

martedì 27 ottobre 2009

ragazzi, questo è il futuro della musica

nella stessa inevitabile misura in cui la morte è il futuro di ognuno di noi:



e noi lì a scervellarci su come si evolvono le cose, il punk è morto, il punk è vivo, l'hardcore melodico non si fa più come negli anni novanta, l'emo non è emo, quando bastava mischiare i cradle of filth con gigi d'agostino e metterci tanti stacchi mosh. semplice no?




... ma vaffanculo va'

lunedì 26 ottobre 2009

Rocky, where art thou?



Una banale scusa per capire quanto sono incamato a incorporare i video si trasforma in un'opportunità per voi di conoscere - se non lo conscete già - uno dei migliori cantautori dei nostri tempi, per Spurk di sentirsi ancora più frustrato di non essere un folksinger, per Matt di imparare una canzone da sfoderare nei momenti di vuoto alle prove, e per me di esprimere la mancanza del vecchio Rocky, il cui ultimo disco risale ormai a due annetti e mezzo fa, e che non mi risulta sia mai passato in Europa, ma che mi piacerebbe molto sentire dal vivo, se non altro per l'interessante quantità di gnocca che come si evince dal video accorre numerosa alle sue esibizioni e che, frustrata dal non poter ottenere nulla da lui, si concederà in massa al sottoscritto che per l'occasione si sarà portato dietro l'acustica e che sarà pronto a sfoderare tutta l'abilità di liricista dimostrata, tra le altre cose, dall'aver appena scritto uno dei periodi più lunghi della storia della lingua italiana.

Best,
fede

Birra, Fede e Rock 'n' Roll / Teneteli d'occhio!

Bella regà,

allora, con il dovuto ritardo, che va in proporzione alle cose che si fanno (es. ritardo medio nel presentarsi alle prove 15 min. = ritardo sulla pubblicazione di un post promesso 3gg), ecco un bel resoconto della bella serata passata al Rock 'n' Roll di Rho per celebrare il provvisorio ritorno all'ovile del caro amico Fede.
C'era un sacco di ggente della cricca aresino-garbagnatese, tutti galvanizzati e ansiosi di salutare calorosamente a suon di schiaffoni tirolesi l'ormai ex italiano (scena di inizio serata). Partono i giri di birre e il morale della truppa si attesta su livelli ben più che discreti.
La svolta della serata l'ho personalmente avuta quando sul palco del locale, per la jam session che ne caratterizza il venerdì sera, salgono 'sti quattro tizi che a prima vista sembrano volere dare battaglia.
Mi scuso a priori per le eventuali imprecisioni/omissioni, dovute al mio livello di ubriachezza. Vi giuro che ce l'ho messa tutta.
Formazione classica con duechitarrebassobatteriaetrevoci. Mentre i ragazzi si assestano li squadro un po'. Quello che mi balza subito agli occhi è la disomogeneità degli stili di abbigliamento che li caratterizza. Da sinistra a destra e poi dietro:
- Chitarrista imbragato e con giacca a vento stile "ho appena fatto quattro ottomila dell'Himalaya e arrivo giusto ora da Katmandu"; in effetti il tipo sembra un po' malaticcio e dà l'impressione di essere imbottito di antibiotico;
- Lead vocalist lungagnone vestito stile Blues Brothers - ma più sbracato - al basso; un potenziale ska man ineccepibile, vista anche la fantasia a schacchi bianchi e rossi del suo strumento; va detto che il tipo ha un po' la faccia da porcello;
- Tizio all'altra chitarra che improvvisa una specie di spogliarello togliendosi dai tre ai quattro indumenti prima di decidersi a tracollarsi lo strumento; mi giunge voce dalle retrovie che la sua aria teutonica deriva dal fatto che è un crucco mangiakartoffeln;
- Batterista un po' insulso vestito da pappone centroamericano e con l'aria da tamarro;
Purtroppo non ho afferrato il nome del gruppo, e non me lo ricordo neanche tanto bene.
I Men See Flated Girls, mi pare ('Gli uomini vedono ragazze bemollizzate'?? Ma che cazzo vuol dire??). Va be'.
Il chitarrista nepalese sale in cattedra e fa una dichiarazione d'intenti francamente un po' gratuita, con la quale si scaglia contro un Gianni Morandi reo a suo dire di praticare la coprofagia.
Poi si aprono le danze.
Allora i ragazzi partono in tromba con un pezzo che - anche qui non sono sicuro - mi pare si chiami Shaves, e da quel poco che intuisco del testo mi sembra di capire che è la storia di un musicista villoso frustrato dalle logiche di mercificazione dell'industria musicale che per protesta decide di radersi tutto. Boh.
Il pezzo si apre in 'sopsensione' e poi si scatena subito con un riffettone aggressivo che ricorda i No Use For A Name di Leche Con Carne (tipo Justified Black Eye o Exit), il cantante attacca incazzato con voce graffiante e le chitarre si amalgamano bene senza strafare, con un bel tempo hardcore che dà spinta al tutto. Pausa di riflessione a metà canzone circa e coro da osteria/miltaresco che fa da apripista per uno schuss finale in cui il cantante, immedesimandosi nel musicista frustrato, si lancia nella conclusione della sua disillusa invettiva e mette in atto la protesta. Voto al pezzo: 8 e 1/2 tutto.
Secondo e purtroppo già ultimo pezzo. Anche qui - giuro che mi spiace - non colgo bene titolo/lyrics. Mi sembra 'Pressing Nation', una specie di metafora sul ruolo oggettivamente invadente che gli Stati Uniti hanno nello scacchiere economico e politico mondiale.
Questo pezzo è proprio una bomba: partenza a razzo, stacchi azzeccati e non fini a sè stessi, struttura parzialmente suit, qualche arpeggino qua e là, riff che si richiamano senza diventare ossessivi ma contribuendo a creare un sound che ha dentro un po' di tutto: dall'hardcore più o meno melodico all'emo al pop punk. La melodia struggente che si apre in quello che riconosciamo come ritornello ci rivela quanto al cantante stiano a cuore gli equilibri internazionali. Il mid-tempo finale non sminuisce nè l'energia del pezzo nè l'efficacia della melodia vocale. Qua ci sta un bel 9.5.
Fine del concerto. Breve, ma molto intenso. A questo punto me ne torno gran contento dagli altri (anche se lì sul momento mi sembrava ne mancassero tre o quattro) e dichiaro a chiare lettere: "Cazzo sarebbe figo suonare in un gruppo del genere".
Gran serata.

'bye.

Matt

Le cose simboliche sono parecchio fighe

Evviva Bologna
Evviva i fottuti Get Up Kids

venerdì 23 ottobre 2009

Nuove proposte dal Belpaese, part I

Era lunedì sera, mi si vedeva proprio in faccia che non potevo farcela più, me lo diceva anche mia mamma da qualche giorno.
Quindi dopo una attenta analisi da parte del carissimo dottore di famiglia(circa 3.46 secondi) il destino per il resto della mia settimana era già stato segnato!
4 giorni di malattia con coprifuoco dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00!
Devo dire che questi giorni ormai quasi agli sgoccioli, sono stati molto proficui dal punto di vista socio-culturale.. mi sono imbattuto nella più profonda mediocrità virtuale dei social network più in voga del momento.. eccone appunto uno: YOUTUBE.
Tra i vari fenomeni da baraccone, come Laura Scimione o Alby Make Up(io credo in te ragazzo!), mi sono scontrato dritto in faccia con un baraccone luminoso, pieno di STELLE. Ho Scoperto i DRAMALOVE.
(.. dio mio si, i DRAMALOVE..)

(Assolutamente da non perdere l'espressione del cantante a 00.51)

Credo facciano parte della stessa CREW dei dArI (ripassino per fede: quelli di Wale tanto Wale), insomma un vero e proprio copiarsi l'un l'altro da punto di vista del look, e un vero e proprio copiare dai big della musica Pop Rock alternativa (Muse e Placebo), dal punto di vista musicale.

Il cantante D_EGO è diventato la mia nuova ossessione, forse lo divenerà anche per voi dopo aver visto questo:

Il video è un susseguirsi di finto patetismo, teorie buffonesche e disturbi da personalità narcisistica..

Chissà, mio caro amico Fede, se anche da voi in "CERMANIA" le giovani teen e pre-teen sono assediate da fenomeni circensi di tale bassezza culturale. Ma che cazzo dico, la tua nuova terra ha sfornato musicisti come TOKIO HOTEL e CINEMA BIZZARRE..
si si.. ne lanci uno e poi gli altri cercano di emularsi tentando l'analogo successo..
E' QUESTO QUELLO CHE SI MERITA LA MIA GENERAZIONE?
"I have a message: save your generation"
DICEVANO I JAWBREAKER

io comincio a salvare me e i miei amici..

ps.: fede i video si caricano inserendo il codice html da youtube :)

giovedì 22 ottobre 2009

voglio essere come il ciccione degli Alexisonfire

Ok, dato che ho sentenziato con i miei compagni di blog che ci vuole "almeno un post a settimana" e dato che sto dando un pessimo esempio, mi toglierò il pensiero postando qualche video come il collega Spurk insegna (ottima strategia vecchio maiale). Del resto è inevitabile: faccio il pretenzioso, cerco di scrivere qualcosa di intelligente, e poi mi passa l'ispirazione a metà e lascio lì. L'altro giorno ad esempio stavo per postare una riflessione che vi potrà interessare, ma devo lavorarci su un po' di più.La graduate school mi rende pignolo.In ogni caso, ne approfitto per ricordare a tutti come il pop-screamo/new-emocore/chiamatelo-come-cazzo-volete non fa cagare a priori. Fu un genere innovativo, a modo suo, verso l'inizio di questo decennio. Il fatto che diventò la bandiera dei giovini repressi di tutto il mondo non è sufficiente a denigrarlo.

Ok, certe capigliature erano ridicole (ma lo sono ancor di più alcune cose che si vedono adesso, o alcune cose che si vedevano negli anni '80), certe canzoni erano veramente troppo grattacule per essere associate a un benché minimo spirito controculturale, e certi cantanti sparavano certi testi su certe melodie che anche un monaco buddista, al sentire cotale espressione di mielosità, proverebbe l'impeto di andare là a prenderli a calci nelle palle.

Personalmente, associo il punto più basso raggiunto da quella scena agli Hawthorne Heights, i quali sono probabilmente nella top five dei gruppi dagli scream più esilaranti della storia. Per farvene un'idea, immagiate come potrebbe urlare il gattino di Shrek 2, quello con gli occhioni neri per intenderci, se suonasse in una band metalcore.

Tuttavia, non tutto ciò che è marrone è cacca - come disse il collega Spurk inorridito davanti a un barattolo di nutella - e infatti se avete letto il titolo del post avrete bene a mente che tutta questa pretenziosa apologia introduttiva non è altro che un modo per allungare e farlo sembrare serio, quando in realtà il concetto base che voglio esprimere è che gli Alexisonfire secondo me sono una gran band e il chitarrista Wade MacNeil dovrebbe essere il mito di tutti i ciccioni del mondo.


Guardare per credere:


Water Wings (notare i capelli del cantante e il disorso iniziale in latino)


44 Caliber Love Letter


Ps. non sono capace di incorporare i video, per cui non rompete se metto i link.

Pps. il secondo video ha un audio di merda, ma vi consiglio di procurarvi la canzone perché ha uno degli intro più fighi della storia dell'emocore.


Best,

Fede

domenica 18 ottobre 2009

Mi sento un uomo libero solo nel fine settimana






Come riuscire ad evitare una vita standardizzata? Una vita basata sullo sfruttamento della tua forza lavoro che porta ad ingrandire un enorme palla di merda che si pesta i piedi da sola?

tristezza a palate..

giovedì 8 ottobre 2009

Konzert! Konzert!

L'altra sera sono andato all'unico centro sociale che ho trovato per ora nella mia nuova città, e che si trova praticamente dietro casa mia (ecco il link, se ci capite qualcosa), a vedere un concerto fico:

After the Fall + Antillectual + Landmines

Ok, questo non è un live report, non mi va di fare un live report per almeno 2 motivi:
1) A scrivere i live report mi rompo le palle. Ok, ne ho fatto qualcuno in vita mia, ma era più che altro perché mi andava di raccontare l'esperienza, piuttosto che il live in sé.
2) A leggere i live report mi rompo le palle. O almeno a leggere il 90% di quelli che si beccano in giro. Ho notato che sostanzialmente si dividono in due tipi: quelli in cui l'autore è un megafan del gruppo recensito e manca poco che si faccia anche una sega sotto al palco, e quelli scritti con la stessa enfasi dei compiti a casa. Leggo sovente i live report dei concerti a cui sono stato e mi rendo conto che il punto non viene colto quasi mai. E dato che il punto è soggettivo, se al concerto non ci sei stato tanto vale leggerti la scaletta e aspettare la prossima volta.
In compenso mi piacciono i live report alternativi, quelli in cui l'autore racconta una storia o utilizza quello che ha visto coem spunto per una riflessione più ampia (vedi il post di Matt di qualche giorno fa). Il problema è che non è che lo scrivono di fianco al titolo, che un live report è alternativo. E quindi, per leggermi un 10% di storie decenti, mi sorbisco un 90% di due palle così. Ma vabbé.
Detto questo, il mio intento è di parlarvi un po' di queste band, perché penso che dovreste dare loro un ascolto.

Gli After The Fall hanno un nome fottutamente cool. Già mi immagino il poseraccio di turno che li nomina tra i suoi gruppi preferiti per far colpo sulla scene queen di turno. C'è un'intea subcultura di band che hanno un nome che suona fottutamente cool, e alcune di loro grazie a ciò diventano pure famose. Gli After The Fall suonano un hardcore abbastanza melodico, ma come lo si fa ai giorni nostri, ovvero un po' meno melodico di come lo si faceva negli anni '90. Ho visto solo poche canzoni perché sono arrivato tardi, ma ho apprezzato tutto, compresa una cover di Coffee Mug dei Descendents. Poi ho scambiato quattro chiacchiere con il cantante-chitarrista, Mike. E' un megaciccione con la pancia rivolta verso il basso che sembra un guscio di lumaca. Viene da New York. Ha la faccia strasimpatica, e quando canta urla come un bastardo, ma lo fa con quell'espressione sorniona di chi sta raccontando una barzelletta. Tiene la chitarra più alta della media dei chitarristi del suo genere.

Degli Antillectual avevo già sentito il nome parecchie volte, ma non li avevo mai cagati più di tanto. E facevo male, perché dal vivo redono parecchio: vanno veloci come delle merde e poi a un certo punto ci piazzano l'arpeggino, il palm muting lento, lo stacco pop-punk con i cori a 3 voci, la melodia aperta. Ok, niente che rivoluzionerà la musica, ma limitatamente al genere qualche idea nuova ce la mettono anche. Personalmente ci ho trovato un po' di Belvedere/This Is A Standoff e anche qualcosa dei Chillerton per come infilano gli arpeggi in alcune parti, anche se questi ultimi sono molto più arroganti. Il classico gruppo che avrebbe avuto una storia diversa se fosse venuto su in Usa invece che in Olanda. Non fraintendetemi, l'attitudine pare molto diy, ma musicalmente non mancherebbero di niente per piacere a un pubblico più vasto.

I Landmines vengono dalla città natale degli Strike Anywhere, degli Avail, degli Smoke Or Fire, in Virginia. E un po' si sente, in effetti. Sarebbe interessante capire dove sta la correlazione tra origini comuni e stile musicale simile. Imitazione? Omogeneità degli stimoli? Qualità dell'acqua? In ogni caso, si torna sull'hardcore tirato dove la melodia non sta necessariamente nelle parti vocali ma è comunque presente in ogni canzone, assieme a qualche gang vocal e a qualche breakdown come la nuova scuola vuole. Il bassista sembra il cattivo di Robocop un po' più giovane, sputa che è un piacere, mi regala anche un'emozione quando per fare il figo scaracchia sul tubo dell'aria condizionata sopra di lui e dopo tipo 2 minuti il moccio gli ricade in testa. Il cantante ha una gran bella voce.
Ho anche comprato il loro disco:



















Altre informazioni degne di nota riguardanti la serata:
- mi sono innamorato. Sul serio, non sto sherzando. In quello pseudo-centro sociale ci lavora una delle ragazze più belle che abbia mai visto. Ci devo tornare.
- per la cronaca, nel momento di massimo affollamento davanti al palco saremmo stati in 25 persone. ok, era lunedì.. però che tristezza.
non so se sia consolatorio o deprimente scoprire che è uguale da tutte le parti: suona bene e fai spettacolo quanto vuoi, tanto a vederti verranno solo quei 4 stronzi.

Best,
fede

domenica 4 ottobre 2009

Tutta Londra minuto per minuto (o quasi) - 4

E' tempo di andare, oggi vince la malinconia, oggi non si e' goliardici.
Piove e io mi sento come Dylan Dog.
Si', tante cose anche oggi: il ritorno a Londra, Camden Town, ancora Piccadilly, e ancora cose divertenti e degne di nota (una su tutte: rissone in mezzo alla strada a Camden Town. Siparietto in disparte post rissa: la tipa s'incazza col tipo perche' si e' buttato in mezzo, lui la manda affanculo e le fa volare una roba imbevuta di Nutella che finisce... sui pantaloni di Nuzzo! Dieci minuti di bestemmie e borbottii e io che non resisto dal ridergli in faccia: Fra dovevi esserci!).
Ma cavolo oggi piove, ed e' una pioggia meravigliosa, perche' rivela un odore dimenticato e si mescola alla mia malinconia. Mi salgono i ricordi, vado a fare un pellegrinaggio doveroso per i cazzi miei, alle 22.30 di sera, verso un posto che dovevo rivedere. E poi scopro che non ci dovevo venire, perche' scopro di non ricordarmi proprio niente, che quel posto non mi dice niente, che me lo ricordavo diverso da come e' e mi sento di avere tradito lui e quello che ha significato. Ok, qui c'e' del melodramma, ma io non riesco a non prendermi sul serio e quindi e' cosi. Quel posto ormai ha del metafisico, non e' tangibile, perche' capisco che non e' fuori, ma e' dentro di me e avevo usato il suo ricordo per raffigurare l'idea della liberta'. Quel posto per me rappresentava la reificazione della liberta', ma non c'e' reificazione per la liberta'. Ma e' per questo in fondo che sento Londra cosi' affine, per via di quel posto. Strano utilizzare una parola tedesca per riassumere tutto. Londra per me e' speranza, e' liberta, e' malinconia e sara' sempre cosi', Londra e' Sehnsucht.
Scade il tempo e io vado a dormire. Ma non vorrei.

'bye

Matt

Tutta Lon... ehm Birmingham minuto per minuto (o quasi) - 3

Stessa sessione di scrittura, ma due post diversi, per rispettare il ritmo di un post per giorno.
Questo e' il primo, e decisamente il piu' pregno.
Trasferta a Birmingham per - ebbene si' - gli All Time Low supportati dai The Audience.

Non vi prendo per il culo se vi dico che Birmingham e' una citta' affascinante.
Se c'e' qualcosa che Londra non riflette a pieno, anzi non riflette nell'immediato, e' l'atmosfera alla film di Guy Ritchie, o comunque da film da working class inglese. Ecco, Birmingham e' una tipica working class city, e per questo con alto tasso di immigrazione, in proporzione non credo troppo dissimile da Londra.
Arrivati a Birmingham Central, ci colpisce subito il rossiccio onnipresente del mattone della zona industriale. Fuori dalla stazione le strade vuote, una sensazione di citta' sporca e... gabbiani??? Cazzo, ma a Birmingham non c'e' il mare! Eravamo nei docks senza mare di Birmingham. I colori del nostro ostello varopinto e persino in fase di reimbiancatura ci rinvigoriscono non poco, ma subito dopo siamo di nuovo in strada, verso il mercato e il centro commerciale.
Cazzo, il mercato! Qui non e' Camden, dove la fama della zona e il suo tipico folklore creano un filtro con quello che di 'vero' c'e'. Nessuno fa pubblicita' a Birmingham, e allora le facce che vedi dietro le bancarelle ti sembrano piu' finte, meno ovvie, perche non te le aspettavi, perche' non c'era niente da aspettarsi. E invece ecco qui tutte 'ste facce che sembrano segnate da tante battaglie, fisiche ma non solo, e che si', ti intimoriscono, anche perche' su di loro l'accento inglese suona piu' duro. E quindi a me gli strip club e gli snooker pub di Birmingham, dove questa gente si butta nel weekend, hanno avuto lo stesso significato del Big Ben o di Westminster Abbey. Lo devono avere.
Strana citta' multilivello, su e giu' come San Francisco, con il municipio situato su una collina nel centro citta' e una specie di Carnaby Street meno Londinese e un po' piu' 'media' in stile nordeuropeo che porta al centro commerciale, che a sua volta fa da spartiacque tra il centro e la zona industriale. Due zone diverse, ma la citta' e' la stessa, anche se davvero non sembra. E il centro commerciale che praticamente si trova 'sopra' il mercato. Sembra la fase embrionale di uno sviluppo della citta' in stile Nathan Never.

Serata all'O2 club di Birmingham, nuovo di pacca, tre settimane di vita. Arriviamo a cancelli aperti, ma un veloce passaggio preliminare gia' ci aveva fatto presagire l'eta' media: 14 anni e non pochi genitori a fare da accompagnatori. Posto decisamente figo, capienza stile Rolling, ma un'atmosfera da Irish pub (perlomeno nella sala 1), che fa salire di tono l'atmosfera. Una galleria a ferro di cavallo sovrasta la platea. Un sacco di gente.
Gruppo di spalla: The Audience from Chicago. Power pop punk senza troppe pretese che e' notevolmente peggiorato dai tentativi di un cantare tecnico del frontman, che sfocia in pseudogorgheggi spesso fuori tonalita' e a volte pure fuori tempo. Il tipo ogni tanto sembrava un po' distratto. Troppo disattento perche' troppo preso, forse. A volte e' figo e divertente, qui no. Irritante. Alla quarta canzone pensavo "Chicago. Alkaline Trio, Lawrence Arms, The Audience. Trova l'intruso". Ammetto di essermi zompato un po' lo show causa diverse pause cesso e sigarette, a volte un po' forzate. Ma non mi sono perso il momento clou: ultimo pezzo, il cantante e' esagitato, vai che ti risollevi, vai dacci dentro... Ehi!! Dov'e' finito? E' sparito! Non si sente piu'! Il chitarrista abbozza un tentativo di sostituzione alla voce, poi si ferma tutto... Ah, ecco! Si e' sfracellato sul palco!! Giustizia divina! (occhio a Youtube per eventuali prese dirette).
Eh si' un momento da ricordare, e per un attimo ho pensato a un' eventuale reazione di un'audience italiana irriverente, goliardica e magari un po' calciofila. Ecco le opzioni:
1. "Sceeeemo, sceeeemo"
2. "Parappara' parappara' parapparappappa' figur de meeerda..."
3. (caso estremo) "Devi mooorire! Devi moooorire!"
Si' sono un po' cattivo, ma ero ubriaco e quindi ecco i pensieri del momento. Il cantante si risolleva zoppicante e finisce il pezzo, osannato dalla gente. Noi un po' lo spernacchiamo, ma in fondo siamo contenti.
Ma veniamo agli All Time Low. Allora, il discorso e' questo: bella esecuzione, precisi, volumi in linea di massima ok (chitarre forse un pelino basse), e presenza scenica quanto basta, ma dannazione, niente da fare. Trooppo catchy, trooppo grattaculo, canzoni che alla lunga suonano piatte e si', stancano. Tanti coretti e clap-clap preconfezionati. Animatori secondo sceneggiatura.
Consci della loro figosita' e quindi un po' menosetti (per approfondimenti su figosita' e attitudine alla musica v. 'Hardcore melodico e il destino del rock' postato da Fede), con conseguente pioggia di reggiseni sul palco. Quale migliore appendiabiti del microfono del chitarrista. Ma cazzo, chi sei, Steven Tyler? Ma fai un po' il cazzone, ma mettitene su uno, no? Al massimo mettitelo in testa chesso' stile Gigi la Trottola.
Va be' da qui, la conseguente riflessione: qual e' il confine tra band e boyband? E' giusto che esista farsi una domanda del genere per una band che pretende di suonare punk? Dov'e' il punk con un audience che invece di fare casino fa solo video? Video killed the pogo stars. Ho solo una cosa da dire, spero che generi discussioni, approfondimenti e contestazioni: mi sta sul cazzo che la parola punk sia accostata a gruppi come questi. Non so cosa voglio dire punk, ma so cosa non vuol dire. Sara' un discorso trito e ritrito. ma non ce la faccio. Fate la cazzo di musica che volete, ma non permettetevi di usare quella parola. Nessuno la deve accostare a un gruppo come gli all time low. Dove sono l'autodistruzione, la disillusione, l'ironia, la goliardia nichilsta o il sarcasmo sociopolitico, la rabbia? Quella parola non la meritate, quella parola e' per i perdenti e per i sognatori. Fanculo.

'bye.

Matt

venerdì 2 ottobre 2009

Tutta Londra minuto per minuto (o quasi) - 2

Hi Funeral for a Fisherman's Friend (Nuzzo ha i diritti di questa),

Day 2 in London e io non so da dove iniziare, quindi andro' a cazzo e di brainstorming, con un elenco di eventi/incontri/cazzate/sensazioni come mi vengono.
Camminata podistica per tutto il giorno con chilometraggio fuori dalla portata del nostro fisico poco allenato e indebolito dalle schifezze assunte. Le tappe alla rinfusa: Lambeth (ostello dunque partenza) - Big Ben & Houses of Parliament - Westminster Abbey - St James Park - Buckingham Palace - Green Park - Trafalgar Square - Soho - Oxford Street - Oxford Circus - ancora a Piccadilly. Da qui (ma coi mezzi): Lambeth - Piccadilly (e 3) - Soho - Lambeth.
- Il viaggio della giornata: asserire audacemente ma senza tema di smentita (perche' ce lo siamo tenuto per noi) che la decisamente scomoda mancanza dei cestini a Londra - come anticipatomi dal maestro Mazza in quel di Bologna - dipende di certo dal timore delle autorita' londinesi che gli stessi cestini siano l'obiettivo preferito da quei cattivacci dei terroristi per piazzarci i loro ordigni. Da qui i suggerimenti all'amministrazione londinese per alcuni spot vincenti per giustificare la scelta ai cittadini e ai turisti: vincono ex-aequo "Dirtier, but safer" e "More trash, less bombs".
- Le traduzioni maccheroniche della giornata che fanno tanta goliardia:
1. Not at all dicks = Mica cazzi;
2. I am taken good= Sono preso bene;
3. I have to piss to the handcuff = Devo pisciare a manetta;
- Le statistiche della giornata:
1. Uno scoiattolo ogni 20 metri a St James/Green Park
2. Un negozio di strumenti musicali ogni 15 metri a Soho
3. Una cotta ogni 10 metri ovunque, dovuta a miscele esplosive di belta' in cui e' presente almeno uno dei seguenti elementi: capelli rossicci, lentiggini, stilosita', accento londinese;
- I nuovi amici della giornata, in rigoroso ordine cronologico:
1. Faith, 23enne ragazza californiana con fattezze orientali, studia e lavora nel campo della musica. Ha espresso giudizi positivi su Drunks e Emancipati.
2. Donna, 2?enne ballerina/attrice scozzese amica del Teron. Cambia una nazione al mese e ha un incomprensibile accento di Aberdeen. Festeggiato il suo compleanno.
3. Simon, 36 dj house di Leeds, con cui ho avuto il piacere di condividere un dialogo fiume che ha toccato campi disparati quali il cibo italiano, i cuori spezzati, i sottogeneri della house, la superiorita' della cultura giapponese. Ci saremo dati 20 cinque proprio stile ringo boys (lui nero, io bianco).
4. David, 21enne actor/player/singer di ?, che a un certo punto si inserisce nel dialogo con Simon e con cui, per via della sua gayosita', parto con una gran gaffe, ma mi riprendo alla distanza.
Bella gente, bella citta', bello tutto. Brutto che dormiro' 3 ore e che non ho ancora espletato. Quando la goccia fara' traboccare il vaso, sara' un gran casino.
Nuzzo sempre piu' tettologo e fuori controllo: e' ormai imputabile per evidente stalking.
CD di oggi: Lawrence Arms - Apathy and Exhaustion, Dillinger Four - Civil War e la compilation Pop Punk Loves You vol. 4 (Wynona Records) + un "I soliti sospetti" in edizione speciale a 3 euro e un ignorante/stiloso (a seconda dei punti di vista) telo da mare dei Ramones.
Mani bucate e pecunia sempre piu' risicata.
Good night.

'bye

Matt.

giovedì 1 ottobre 2009

Tutta Londra minuto per minuto ( o quasi) - 1

Hi All Time Blow,

Day 1 in London.
Bella li' (anche se la tastiera non ha accenti, adesso ti capisco Fede).
Siamo parcheggiati in un ostello da Guinness dei primati, in una stanza con 15 letti in 4 m2, e al nostro arrivo mi sono imbattuto in una creatura divina che se la stava blueseggiando con l'acustica fuori dall'ostello, cantando con voce angelica. Rapito dalla visione me la stavo gia' fantasticando a mille, poi la creatura apre la bocca e sfoggia un inaspettato tono gutturale e una faccia da Joey Ramone. Cazzo che delusione.
Be' detto questo siamo in fermento per la giornata di domani (cioe' nel senso che le schifezze che abbiamo mangiato oggi domani si faranno strada per e fuori dall'intestino con effetti pirotecnici), che non so dove, ne - soprattutto - come ci portera'.
L'obiettivo e' arrivare in orario e almeno con una parvenza di esseri umani al compleanno di Donna Forbes, ballerina scozzese e amica del Teron che ci ha ufficialmente invitato al suo party in Piccadilly.
Da segnalare in questa prima meno-che-mezza-giornata la meticolosita' del mio compagno di viaggio Nuzzo, che sfoggia grandi doti nella disciplina della tettologia. Sguardo attento, giudizio rapido e obiettivo, definizioni chiare e mirate. Un maestro per noi tutti. Quando passera' dalla teoria alla pratica diventera' un luminare a tutti gli effetti. Io seguo attento le sue orme e mi impegno a imitarne le gesta.
Ok, questo e' quanto per il day 1.
Ora scappo che mi scade l'ora dell'internet point in ostello.
Spero di essere costante, ma se non dovessi esserlo..... boh chissenefrega.
'Bye.

Matt

domenica 27 settembre 2009

Hardcore melodico e il destino del rock

Eccomi qui, finalmente posso connettermi utilizzando un pc la cui tastiera ha le vocali accentate, e quindi posso ricominciare a postare interessanti elucubrazioni per la vostra gioja.
Negli ultimi tempi (parlo di 3 settimane circa) ho trascorso molte ore solo con me stesso, soprattutto la sera, circondato da barriere linguistiche e formali difficili da abbattere se non con il tempo, che tuttavia, nel momento in cui scrivo, rimane in costante divenire e si preannuncia ancora lungo e denso di ostacoli.
Le alternative a disposizione di ogni uomo per riempire gli istanti di isolamento sono sempre abbondanti, e vanno dalla masturbazione alla lettura, passando dall'allenamento fisico all'immancabile televisione. Personalmente, ho iniziato ripescando qualche racconto di Carver, efficace quanto il blues nel curare la solitudine, e ho proseguito sparandomi tutta la prima stagione di American Dad - geniale, assolutamente!
Detto questo, è banale aggiungere che buona parte di quel tempo è stata dedicata all'ascolto di musica vecchia o nuova, cercando in ogni momento qualcosa capace di assecondare o modificare il mio umore. Guardandomi indietro mi accorgo che ho dedicato particolare attenzione a un paio di dischetti in uscita che hanno in comune un po' di cose. Mi sto riferendo a "Strike Anywhere - Iron Front" e "Strung Out - Agents of the Undeground".
Ok, sorvoliamo il fatto che i dischi in questione non sono ancora usciti e quindi non dovrei parlarne, ma tanto non è che li sto recensendo, per cui no worries. Quando usciranno troverete giudizi tecnici et similia su Punknews, e di certo saranno pareri di persone esperte. (Leggi anche: persone abbastanza consapevoli degli equilibri nel mondo web alternativo da sapere chi e quando stroncare o incensare al fine di ottenere il ritorno di immagine desiderato)
Da parte mia, vorrei solo esprimere la mia felicità.
Sono felice, perché stanno uscendo due dischi che riescono a caricarti come pochi senza bisogno di mettere uno o due breakdown in ogni canzone, due dischi che ti fanno cantare alla grande senza cedere a quelle melodie lì, un po' allegre un po' tristi, che saranno catchy quanto vuoi, yeah!, ma hanno pure un po' rotto il cazzo, due dischi cantati da gente che sa urlare, altroché, ma lo fa quando è necessario, cazzo!, non quando ha finito le melodie, e suonati da musicisti che hanno una tecnica mostruosa, ma non la usano come prolungamento del pene.
Entrambi questi dischi sono prodotti nuovi di band reduci da una scena che, a detta un po' di tutti, ha detto tutto quello che aveva da dire negli anni '90. Gruppi che, nonostante l'acquisita maturità, non possono certo vantare la freschezza di un suono nuovo, di una scena nuova, di un modo di esprimersi nuovo, entusiasta e rivoluzionario; no, questo erano loro dieci anni fa. Quando tutti i gruppi della Epitaph erano fighi, per intenderci. Oggi loro sono i conservatori, sono i vecchi, roba buona per nostalgici e ritardatari. O almeno così dovrebbero essere, se la musica punk, o come la volete chiamare, avesse seguito un andamento evolutivo lineare.
Ma io propongo una teoria alternativa: in qualche punto del tempo, nel passato, ci si è trovati a un bivio, che ha creato due futuri paralleli. Io che scrivo e voi che leggete siamo cittadini del futuro in cui il mercato, i consumatori, le subculture, i ggiovani e i meno ggiovani, tutti noi in pratica, abbiamo optato per gli stereotipi perché sembrava la strada più fica, ma ci siamo ritrovati in un vicolo cieco dove le uniche vie di fuga paiono essere generi di difficile ascolto con il prefisso post- (cosa molto postmoderna, in effetti) o revival più o meno vintage trattati con suoni e tecniche moderne. I cittadini della dimensione parallela, invece, hanno tonnellate di gruppi rock con le palle, che fanno canzoni semplici, esaltanti e originali, che potrebbero fare da colonna sonora nello stesso modo a una rivolta urbana e a una festa in spiaggia, che ti fanno sentire figo quando le ascolti ma che nei testi non parlano della tua figosità, e che utilizzano i suoni, gli effetti, le mescolanze di idee e di tecniche proprie degli anni 2000, ovvero i più attuali possibili, come il rock vuole che sia.
Forse non dovrei essere felice, perché vivo in questa dimensione, e dischi così li fanno giusto gli Strike Anywhere e gli Strung Out. Ci metto dentro anche gli A Wilhelm Scream, dai.
Poi ti giri un attimo e ti becchi gli A Day To Remember. O i Set Your Goals, che pure erano partiti bene. Accidenti.
E' triste stare da soli per troppo tempo. E' triste rinchiudersi in mondi paralleli. Però fidatevi di me, ascoltate i nuovi dischi di Strung Out e Strike Anywhere e dite se non vi viene voglia di andare là fuori e spaccare tutto. Il rock dovrebbe fare questo effetto.

Best,
fede

martedì 22 settembre 2009

Mayday! ...Drunken Night!

Al diavolo Gatsby, al diavolo il porno giapponese, stasera tiene banco il bancone del Maybe Pub, che ho avuto la fortuna e l'onore di condividere con Pino/Drunks e con Dani/Teron. Niente di importante da dire, se non che da ubriaco andante e con buona pace della sintassi/grammatica asserisco senza tema di smentita che il senso della vita è cercare il senso della vita stessa, cosa che riesce meno impegnativa se, inconsapevolmente, da sbronzi, o quantomeno da allegri andanti, lo si sfiora attraverso cerchi concentrici che toccano Facebook, Into the Wild, Owen Meany, la Felicità, le scelte azzardate e arrischiate, i giri di Sambuca e di Braulio con ghiaccio (Pino, hai ragione, sei proprio un vecchio!) e chissà quante altre cose che non mi ricordo.
Non so cosa voglio dire, né mi interessa, non voglio dire proprio niente, se non che dopo aver passato tre ore buone con degli amici a sproloquiare e farfugliare su tutto lo scibile di cui sei in grado di parlare, a lasciarti trasportare dal flusso dei discorsi senza voler andare a parare da nessuna parte in particolare, tutto quello che ti rimane è la voglia di urlare al tuo piccolo mondo che hai passato una gran bella serata infrasettimanale che è andata al di là delle tue più rosee aspettative: si è parlato di speranze, di coraggio, di carattere, di sogni, di aspettative, di crisi, di dubbi e ancora di speranze e vaffanculo tutto il resto perchè quello che spesso rimane e che è giusto che rimanga è il tintinnio del bicchiere che fa Cheers con il bicchiere del tuo amico. Un suono che implica molto di più di quello che una frase può esprimere, un suono che vuol dire Grande Pino che te ne vai a Forlì a guidare quegli scavezzacollo dei cieli, che vuol dire Grande Teron che tra 10 giorni io, te e Nuzzo saremo tra quegli scavezzacollo in rotta per Londra, che vuol dire Grande Fede che esporta l'Italianità tra i Crucchi, che vuol dire cazzo mi hanno preso al Master e che vuol dire Grande Onore sono ufficialmente Emancipato.
L'insostenibile leggerezza dell'essere ubriachi, come già hanno detto altri prima di me, che ti capita settimanalmente e non sei mai in grado di afferrare, di descrivere compiutamente, che posso solo dire che credo che sia come quando Naruto lascia fluire il Chakra dentro di sè, una roba che in fondo sai che amplia il livello di percezione e di conoscenza verso considerazioni che possono essere considerate come:
A. Patetiche;
B. Chiarificatrici;
Non so, non mi interessa, è la prima volta che cerco di esprimere per iscritto cosa sia essere sbronzi e ho la fortuna di farlo con una sbronza che mi ha preso bene e che non mi ha mandato in sbattimento.
Doverosa una citazione, che deciderò al momento. Ecco, direttamente da Pino:

Happyness only real when shared

ma:

Kids don't like to share

e allora?
Boh!

'bye

Matt

martedì 15 settembre 2009

Seghe Mentali - 1

Bene, inauguro la mia presenza sul blog con una bella sega mentale, proprio di quelle gratuite - che se no non sarebbe una sega mentale - e che soprattutto non c'entra niente con quanto scritto finora dai miei soci.
Ora, in questi giorni sono praticamente a casa a cazzeggiare. Faccio di tutto un po', nel senso che un po' suono, un po' leggo, un po' sogno, un po' rifletto, un po' giro per casa senza uno scopo e un po' mi Homerizzo sul divano tra tele e Play 2 (più la seconda: obiettivi del mese Medal of Honor Rising Sun e God of War 2, prima di tornare su Red Faction e buttarmi su Devil MayCry 3 - sì lo so sono una generazione videoludica indietro, e allora?).
Accendo la tele sento Mike Bongiorno qua Mike Bongiorno là ecc. Ok, se ne va un personaggio importante della tv italiana (comunque ben meno peggio di altri che in qualche modo lo hanno rimpiazzato) e via andare... Ma non è il fatto che se ne parli, ma come e quanto lo si faccia.
Cioè un sacco di panegirici di vecchiette intervistate ad arte, telecronache di pellegrinaggi al feretro, testimonianze commosse o pseudocommosse di amici/ parenti/colleghi/tizi a caso. Tutto secondo la sceneggiatura-tipo di casi del genere, ma un bel po' più del solito, che se non avessi saputo che era Mike Bongiorno avrei pensato al Papa o almeno a qualche politico di rilievo.
Ora, sia chiaro che non ce l'ho con Mike - non credo abbia avuto molta voce in capitolo su quanto hanno fatto i media in questi giorni, anche se secondo me penserebbe che tutto questo gli sia dovuto - ma francamente è questo santificare che mi lascia un po' perplesso.
Ci ho pensato un po' e secondo me in realtà la televisione non sta tanto celebrando il fu presentatore quanto sé stessa, secondo quelle logiche più o meno consapevoli attraverso cui la televisione tende a voler costruire la cultura di un Paese.
Cioè penso che il modo in cui la televisione celebra con questa intensità quello che è stato un (o il) suo personaggio di spicco è per forza di cose sproporzionato, e aggiungo: la televisione non può esprimere un parere oggettivo su un personaggio che per anni l'ha fatta vivere, conoscere e per qualcuno magari pure - bleah - "amare": è conflitto d'interessi cazzo! È autoreferenzialità, è quello di cui la televisione ha sempre vissuto e di cui vive, soprattutto oggi.
Alla fine per me la tele parla moltissimo di Mike Bongiorno perchè questo le offre la scusa per parlare - benissimo - di sè stessa e di incensarsi: ma guarda che storia lunga che ho, ma guarda a quanta gente ho fatto compagnia, ma guarda che tutti parlano bene di Mike e quindi di me ecc...
In modo simile, e con le dovute proporzioni è come quando StudioAperto ti piazza il servizio sul/la tronista, la lite nel reality, e via andare: è la televisione che parla di sè stessa.
E infatti io sono qui a parlarne.
Così si crea la realta, così si definisce ciò che è importante.

'bye!

Matt

PS Probabilmente prossimamente:
- Gatsby, sei davvero un grande;
- Perchè imparare dal porno giapponese;

sabato 12 settembre 2009

Dinosaur Jr e mattinata post-Dinosauri

Hey ieri siamo andati al music drome dai Piccoli Dinosauri.. J Mascis è tanto brutto quanto i suoi assoli sono emozionanti.. il locale era pieno.. ma pieno pieno, c'erano i giovini indieboyz, i giovani invasati del grunge, e gli immancabili vezzi che con malinconia ricordavano i loro migliori anni cantando Freak Scene e The Wagon.

Stamattina cercavo qualche foto di J Mascis sul web e mi imbatto in un blog percaso e scoprendo loro:

Wavves Part 1 by Yours Truly from Yours Truly on Vimeo.



Il mio gruppo di oggi, forse anche di domani, forse diventeranno il mio gruppo preferito. Fatto sta che fanno quello che volevo fare io quando imparai a suonare la chitarra.

questo è l'album


S

giovedì 10 settembre 2009

Lyam Linch

venerdì 4 settembre 2009

The Get Up Kids @ Bologna 30/08/2009 - FAQ

Aspettavo da un po' di giorni di leggere una recensione del concerto dei Get Up Kids a Bologna.
Io e il mio collega Spurk eravamo presenti tra il pubblico, of course, ma dato l'indubbio hype creatosi attorno all'evento, ero curioso di sentire cosa avevano da dire in proposito le autorevoli voci delle più fammòse webzines italiane.
A parte l'ottima Dedication che ha scritto una buona recensione della data a Ceccano (quella indubbiamente più underground tra le due) e un report scovato su Groovebox, le autorevoli voci tacciono.
Ansia da prestazione? Forse sì. Alla fine che accidenti puoi dire di un concerto dei Get Up Kids in Italia nel 2009?
Contestualizziamo:
- siamo in Italia e quindi nessuno dirà mai male dei mostri sacri. vi ricordo che la bestemmia qui è ancora reato.
- siamo nel 2009 e i poser del 2005 adesso sono maggiorenni, per cui è ora di ascoltare qualcosa di vintage e andare in giro a dire che si stava meglio quando si stava peggio.
- si parla dei GUK, che ultimamente mettono d'accordo tutti peggio che i Queen o i Beatles.
Dato che non voglio scontrarmi con le consuetudini - dopotutto è il nostro secondo post - e dato che sarebbe assolutemente impossibile dire qualcosa di nuovo senza raccontarvi dei cazzi miei di quella sera, adotterò uno stile giornalistico alternativo: lo stile FAQ.
Non so ancora se rivoluzionerò il modo di scrivere recensioni o se verrà fuori una cagata, ma chi non risica non rosica.

1) Con che canzone hanno iniziato? Holiday. Quando apriranno con una song che non è né Holiday né Coming Clean mi stupiranno.

2) Hanno fatto qualche pezzo nuovo? Ne hanno fatta una che né io né il collega Spurk avevamo mai sentito, però potremmo esserci persi qualcosa..

3) Hanno fatto qualcosa da On a Wire? Sì, Walking on a Wire, durante la quale mi sono fumato una gran sigaretta riflessiva gustandomi la fine dell'estate. Ah e poi mi stavo dimenticando l'immancabile Campfire Kansas.

4) Hanno fatto Central Standard Time? No.

5) Qual'era la scaletta? Riguardo la scaletta posso dire solo che la stavo per prendere al volo a fine concerto e un mentecatto me l'ha soffiata da sotto il naso. Comunque un paio di chicche che mi ricordo sono Holy Roman e Out of Reach.

6) Hanno suonato bene? Non me ne sono accorto.

7) I suoni com'erano? Decenti quanto basta.

8) Matt Pryor è ingrassato tanto? Abbastanza, ma in proporzione James Dewees ha fatto molto di più.

9) Il pubblico era esaltato? Alla grande. Abbiamo cantato tutte le hits. Rovinandole inevitabilmente. Siamo un popolo abituato ai cori da stadio.

10) C'era tanta gnocca? Mi aspettavo di più, però almeno due volte mi sono innamorato perdutamente.

11) Hai limonato? Ai concerti emo non si limona. Mai.

12) C'erano tanti poseurs? Si è visto di peggio. In compenso se non avevi la maglietta di una band degli anni '90 eri out.

13) Ma sti Briggs? Fighi. Questi nuovi gruppetti punk folkeggiante mi fanno venire voglia di bere tanta birra.

14) Ma in fin dei conti valeva la pena di farsi 400 km, spendere diverse decine di euri e andare a letto tardissimo dopo due ore e passa in macchina solo per vedere i Get Up Kids, pur avendoli visti altre 2 volte quest'anno? Sì. Senza alcun dubbio.

Inviate eventuali altre domande a momentiibridi@gmail.com

Best,
fede

giovedì 3 settembre 2009

London Summer 09

Inauguro questo nuovo-nuovissimo blog, parlando delle mie vacanze londinesi con il mio amico-lamentone-bussola "Mazzometro".
Si certo, Londra: bella, affascinante, belle fiche, bell'ambiente,beiparchi,bella gente, tanti italiani ok ok lo zappiamo già! Quello che non mi sarei mai aspettato è questo: dischi da 2 a 10 pounds.
FANCULO A QUELLI CHE DICONO CHE LONDRA è CARA!
Secondo me in italia ci stanno inculando alla grande... vabbe.

Sono diventati ufficialmente miei:

Pixies - Dolittle (4punds) download
The Faint - Blank Wave Arcade (3 pounds)
The Vines - Highly Evolved (3 pounds)
Jimmy Eat World - Bleed American (edizione dopo l'11 settembre) (4 pounds)
Drive Like Jehu - Yank Crime (3 pounds) download
Emo is awesome/Emo is evil - compilation DeepElm (2 pounds)

Sono tutti ovviamente usati, però con sti prezzi.. ahhhh il paradiso! Poi se ci aggiungete i The Get Up Kids live all' Electric Ballroom (terza volta quest'anno, roba che tipo "almeno una piastrella del bagno di Matt Pryor ce l'ho pagata io" cit.), Denmark St con le Gibson del '63, e i Felafel alle 6 di pomeriggio, si può rimanere solo che soddisfatti.

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