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giovedì 12 novembre 2009

Visioni notturne

L'altra sera ho fatto uno stronzo così duro che sono svenuto sulla tazza del cesso. Non so quanto tempo abbia trascorso privo di sensi con la testa appoggiata al muro alla mia destra. So solo che appena ho riaperto gli occhi c'era Hayley Williams appoggiata al calorifero dalla parte opposta del bagno che fumava una sigaretta e mi guardava facendo no con la testa.
"Come ti sei ridotto," mi ha detto, "eri quasi una rockstar, e adesso guardati. Ti si è pure accorciato l'uccello."
"Se i miei coinquilini ti vedono fumare in bagno si arrabbieranno con me," le ho risposto, ma lei ha ignorato completamente le mie parole, ha preso dal davanzale un numero di Alternative Press e me l'ha lanciato con disprezzo.
In copertina c'era questo gruppo, A Skylit Drive.
"Ascoltali, e impara da loro," mi ha detto Hayley, "erano un gruppo assolutamente inutile come tanti, nel 2008 hanno aperto qualche data per noi in California, e una sera io e il cantante stavamo parlando seduti su un marciapiede fuori dal club dove avevamo suonato, avevamo entrambi bevuto un po' troppo, lui ha insistito e io l'ho seguito nel van, abbiamo iniziato a limonare duro e io mi sentivo così leggera, poi lui ha cercato di mettermelo dentro e io non ho fatto in tempo a fermarlo prima che la cintura di castità a lame rotanti che mi montò il reverendo Brown della chiesa metodista del Tennessee quando avevo 8 anni entrasse in funzione amputandogli completamente l'apparato genitale. Fu una cosa molto strana, perché era già un po' di tempo che provavo con le carote e le zucchine e sembrava non si attivasse più. Probabilmente c'era un sensore che rilevava la temperatura. Sta di fatto che dovettero annullare le ultime date, ma la nostra etichetta di produzione, per evitare che la notizia della mia cintura di castità trapelasse facendo crollare il mio sex appeal sui minorenni sfigati che vengono ai nostri concerti e si sorbiscono un'oretta scarsa di pop-punk mediocre solo per sbavare sotto il palco sperando di incrociare il mio sguardo almeno una volta, promise loro il successo. Inoltre, grazie a una serie di delicatissime operazioni di chirurgia plastica, il cantante può ora conciliare tutti i benefici vocali della castrazione con un cazzo bionico a trivella che è riuscito a penetrare la mia cintura di castità sciogliendo finalmente la maledizione del reverendo Brown. Ora io sono libera. E loro sono la next big sensation."
"E io che cosa dovrei fare?"
"Scrivi di loro su quel blog ignorante che tieni con quegli altri tre sfigati amici tuoi. Guarda il video del loro nuovo singolo su youtube, e scopri cosa significa non avere più produzione di testosterone. Ovviamente le ragazzine che si eccitano ai loro concerti non lo sanno, ma tu puoi anche scriverlo, tanto non vi legge nessuno. Se farai questo per me il disco della tua band verrà scoperto da Claudio Cecchetto e diventerete ricchi. E ti farai la Santarelli."
Dopodiché mi ha fatto un sorrisino ammiccante di quelli che l'hanno resa famosa, ha aperto la finestra ed è partita in volo tipo Wonder Woman.
Quella sera poi sono andato a dormire che il giorno dopo dovevo svegliarmi presto, e alla fine mi è passato di mente.
Oggi però stavo girando a cazzo su siti più o meno seri, e guardate cos'ho trovato:



Ora ditemi chi vi ricorda:
1) Claudio Sanchez dei Coheed and Cambria (chiamato "Dirty" dagli amici)
2) Fabio Lione
3) Alvin
4) il giudice Doom di Chi ha incastrato Roger Rabbit quando si trasforma in cartone animato
Chi indovina avrà una foto autografata di Hayley che fa un sorriso ammiccante. L'ho trovata sul davanzale il mattino dopo.

Best,
fede

sabato 7 novembre 2009

Puliamo il mondo

Quando si esce per una serata che ha ottime probabilità di sfociare in una sbronza molesta è sempre bene lasciare acceso il pc a casa, il che da una parte fa sentire in colpa per l'impatto energetico, ma dall'altra permette di non farsi scoraggiare dalla sequela sfibrante di operazioni quali accendi il pc, aspetta che si carichi il tutto, vai su momentiibridi, entra con il tuo account ecc. ecc. - cosa che spesso mi scoraggia quando sono sobrio, figuriamoci da sbronzo.
Talmente sbronzo che oso sfidare il post del suy, con un intervento ignorante e assolutamente fine a se stesso (rigorosamente senza accento, se no c'è chi mi cazzia). Pensavo infatti stasera che non ho ancora postato nulla che abbia a che fare con il vintage videoludico che mi sta tanto a cuore.
E dato che tra una media e l'altra per qualche motivo strano mi rimbombavano nella testa onomatopee da picchiaduro a scorrimento, ecco che canto le dovute lodi a un videogame che ha fatto impazzire di gioia coloro che reputano il crimine una piaga da debellare a suon di sganassoni: ebbene sì, parlo del mitico Streets of Rage II (nell'originale japponese Bare Knuckle II, che rende ancora di più l'idea), targato CapCom. Dico solo una cosa: CapCom = Street Fighter, Resident Evil, Devil May Cry ecc. Gente coi controcazzi.
Con una scusa puerile (il vostro socio del primo episodio Adam è stato rapito dal genio del crimine nonchè vostra nemesi Mr. X) vi ritroverete a menare schiaffoni a destra e a manca per le strade della Città, con un grado di soddisfazione elevatissimo. Tante mosse, tante combo, tante armi: ben 4 personaggi smargiassi tra cui scegliere per una combinazione di tecnica, giocabilità e longevità mai vista prima per una console a 16-bit (SoR II era un'esclusiva per Mega Drive - o Genesis che dir si voglia).
L'imperativo per tutti voi perdigiorno è quello di scaricarsi un bell'emulatore tipo WGens + rom di SoR II, magari dotarsi di un buon joypad e iniziare a menare le mani in allegria. Vi garantisco che il livello di soddisfazione provato sarà moooolto alto. Ecco un sample, il primo livello con protagonista il tamarro Axel:




Per quanto mi riguarda, gli effetti sonori da sganassoni, seppur grezzi, rimangono ancora tra i migliori mai sentiti in un picchiaduro a scorrimento. Peccato che la tecnologia non permettesse ancora l'inserimento di una colonna sonora degna di nota. Ma non importa perchè, avvicinandoci a ciò che ci è caro, va rilevato un particolare punto di merito della serie, cioè che i punk si beccano sempre un sacco di schiaffoni: sono quindi valorizzati nel loro storico ruolo naturale di nerd/outsider. Quando la qualità videoludica incontra l'obiettività socio-storico-antropologica...

'bye

Matt

P.S. Per i depravati tipo me è sempre bene scegliere Blaze e mettere in pausa durante un calcio volante per dare una sbirciatina alle mutandine... arf arf! Le chicche da giapponesi non deludono mai.
P.P.S. Per chi non si accontenta, la festa continua con Streets of Rage III, episodio se possibile ancor più tamarro e impegnativo dei precedenti due (e ben più delirante nella trama); la scelta di dedicare il post al secondo episodio dipende dal fatto che è stato questo capitolo della saga a costituire la vera svolta nel panorama videoludico - un po' com'è stato per Street Fighter 2.

martedì 3 novembre 2009

call of duty

Ero partito con l'intenzione di sparar su questo post qualche video degli smiths in modo da portar un po' di cultura nelle vostre flaccide menti punk...

(avevo già copia-incollato last night i dreamt that somebody love me e real around the fountain)

poi cazzo sono capitato davanti a questo video e mi sono sentito in dovere di girarvelo...


lunedì 2 novembre 2009

high school reunion

Non ho mai amato tanto i Satanic Surfers.. no anzi aspetta che riformulo, i Satanic Surfers mi sono sempre stati un po' sul cazzo.
Se devo razionalizzare, la motivazione "politica" di questa mia antipatia è probabilmente dovuta al fatto che li ho sempre giudicati un gruppo buono per poser e basta. Ok, ai tempi i poser erano diversi, dicevano "truzzi al rogo, punk al pogo", avevano la maglietta dei Sex Pistols, fumavano le Diana e dominavano le autogestioni con concetti di alta politologia (= frasi fatte).
Ma è meglio fermarsi prima di finire irrimediabilmente off-topic, questi efferati colpi di fucile sulla croce rossa servivano solo per definire lo scenario in cui i SS (ahah, quanta ironia in questo acronimo) spopolavano tra i kids. Di certo io non ero al di fuori di tutto ciò (soprattutto per quanto riguarda le Diana), ma nonostante questo ho sempre trovato insensata l'adorazione per codesta band piuttosto che per altre. Tipo, i Millencolin li battevano su tutti i fronti. Assolutamente.
Detto questo, la motivazione politica lascia il tempo che trova, e per dirla tutta non è nemmeno la principale: in realtà, il vero motivo per cui non ho mai amato i Satanic Surfers è il loro cantante, tale Rodrigo. Vi giuro, quell'irritantissima voce nasale che ripeteva quelle melodie ruffiane, ammiccanti, dozzinali, mi ha sempre impedito di ascoltare un loro intero disco. Sempre in primo piano, a causa anche di una produzione che la evidenziava nel modo peggiore. Che poi a livello strumentale non erano neanche malvagi (claro, direte voi, svedesi), le chitarre costruivano riff belli elaborati e il drumming (a opera dello stesso Rodrigo, che avrebbe potuto dedicarvisi completamente, salvando la situazione) era sempre serrato e fottutamente veloce, proprio come piaceva a noi. Ma quella voce.. Niente da fare, quando il cantante ti irrita, si porta dietro tutto il resto.
Detto questo, ho recentemente avuto la (s)fortuna di ritrovarmelo davanti, un po' come il compagno di classe del liceo che odiavi e per nulla al mondo avresti pensato di ricercare, e che improvvisamente ti aggiunge come amico su facebook. Nello specifico, dopo aver letto recensioni più o meno entusiaste, mi sono procurato il brand-new-ep degli svedesi Atlas Losing Grip, intitolato Watching the Horizon.

In realtà, dopo aver letto chi era il cantante, non è che fossi entusiasta dell'idea. Inoltre, tra i vari articoletti che ne parlavano, la si metteva un po' troppo sul piano "ritorno agli anni '90" per i miei gusti. Ok, gli anni novanta sono stati una figata, ero minorenne, non sapevo cosa sarebbe stato della mia vita e il punk rock era il simbolo della mia ribellione personale contro i genitori (che storia originale, eh?). Ciò non toglie che l'accacì melodico esiste ancora, la cosiddetta "scena" alternativa attuale si può ribellare al massimo contro il parrucchiere (e converrebbe che lo facesse alla svelta) e la musica buona ha preso strade ben diverse da quelle battute all'epoca. Andare a mille all'ora non è passato di moda, semplicemente ha smesso di essere lo standard posto come punto di partenza per tutti, portandosi dietro, effettuccio collaterale non irrilevante, buona parte del superfluo.
E dato che il genere in questione non ha mai smesso di gustarmi, seppur ora i miei ascolti siano un pelino più variegati, ho deciso di dare a Rodrigo una chance, accettanado metaforicamente l'amicizia su facebook del compagno di classe eccetera. Che poi manco ce l'ho facebook.
Heartbeat, la prima canzone, parte con un riffettino a mid-tempo molto accattivante, se vogliamo una cosa a la This Is A Standoff, poi l'usignolo inizia a cantare e storco un po' il naso. Qualche gang vocal e un coro azzeccato, tuttavia, mi rimettono dell'umore giusto. Le chitarre si vanno a intricare un po', la batteria va su e giù sull'acceleratore, e nel complesso riconosco che il vecchio Rodrigo qualche improvement l'ha avuto. Mettiamola così: quando si incazza il vecchio basardo ha il suo perché. L'estensione vocale ce l'ha, e quando la usa, invece di gongolare sulle melodie piacione, gioca un po' la parte del Tim McIlrath de'noartri, cosa che non è male, dato che dei Rise Against si può dire tutto, ma non che non abbiano un cantante con i controcazzi.
La prima song scorre via liscia, e con lei le altre quattro dell'ep. Niente di eclatante (tipo che una qualsiasi canzone da Iron Front si mangia tutto il disco a colazione), ma abbastanza da meritare qualche ascolto. Niente che rivoluzionerà il genere, of course, ma se vi piacciono i citati This Is A Standoff troverete pane per i vostri denti. Da parte mia, non posso dire di aver fatto del tutto la pace con Rodrigo, ma quanto meno mi sento disposto a concedergli un'altra possibilità, nella speranza che prosegua sulla strada giusta (ascoltatevi il ritornello di On To The Streets o la conclusiva Slow Down).
La nota di amarezza finale è dedicata a una riflessione assolutamente gratuita sul genere in questione: quando gli europei inizieranno a fare qualcosa per rinnovarlo, 'sto maledetto hc melodico, invece di seguire sempre e inevitabilmente i colleghi americani? Eticamente parlando un pesante conflitto di interessi mi impedirebbe di fare questo discorso ma.. speriamo che qualcosa di muova presto. Magari dall'Italia, chissà ;)

Best,
fede

Chiudiamo questo trionfo di idiozie estreme

Ok.. fate partire la canzone e leggete:

Chiudo ufficialmente il discorso band-italiane-da-cestinare, con un gruppo, il mio orgoglio, un orgoglio tutto italiano.
Ecco.. "orgoglio italiano" suona un po da qualunquista, ma loro mi fanno sentire cosi.
E quindi dimentichiamoci delle Major, dimentichiamoci della Majonky, della TheFilippy, della Ventoora, di Malgioglio, i Pooh, dj Francesco e Tiziano Ferro.

In italia il punk stava prendendo piede, 6 o 7 anni prima gli adolescenti pordenonesi ascoltando le radio delle basi americane locali, diedero vita a quella scena detta THE GREAT COMPLOTTO.
In Emilia, nella piena metà degli anni 80, uscì questo album.

Loro sono loro e noi siamo ancora qui.. a cercare le vere emozioni nel punk rock.

Brivido! Terrore! Raccapriccio!

Ah, le trilogie!

Quale gaio sollazzo perdersi in discussioni da nerd citando episodi immortali dei vari Ritorni al Futuro - e facendosi del male scovando vari paradossi temporali - oppure analizzare le sceneggiature dei Metal Gear Solid (eh, Suy?) per capire quale degli episodi sia stato quello sceneggiato meglio in termini di scorrevolezza della trama, profondità delle tematiche espresse e capacità di comprensione da parte del fruitore (obiezione: "MGS è una quadrilogia!", "Sì, ma prima di esserlo è stato una trilogia, quindi va bene").
Questo amore viscerale per le trilogie accomuna anche noi di momentiibridi, ed è per questo che mi sembrava d'uopo dedicare questo post all'ultimo capitolo della Trilogia dell'Orrore, che nei primi due episodi ha visto protagonisti rispettivamente i (bleah) Dramalove e gli (argh) Attack! Attack!
Ma se l'incommensurabile D_Ego è riuscito nel mio immaginario a soppiantare Luca Giurato quale oggetto della frase "Voglio essere come lui" e gli Attack! Attack! mi hanno fatto piegare peggio del video delle istruzioni per i passeggeri di aeroplani (http://www.youtube.com/watch?v=BBvcl3sTo5w), io questi qua li odio incondizionatamente, non li posso vedere, insomma li schifo.
Sono i Broken Heart College. Tralascio altri commenti e lascio parlare suoni e immagini.
Taac, ecco il loro primo singolo.

file://

Io non so da dove iniziare. Questa cover è insulsa e fa cagare (altro che l'originale All the small things), loro hanno le facce da schiaffi del tipo "Anvedi quanto so' bbbelllo", il video non è un cazzo divertente ed è pure studiato male. Ma non era difficile: il canovaccio squadra di nerd contro ficaccioni è un'idea dal successo assicurato (v. Sum 41: http://www.youtube.com/watch?v=Aq1Am8tBg_A), ma qui non è servito nemmeno 'ispirarsi' ad alcune idee del video di Josie (v. Blink 182: http://www.youtube.com/watch?v=69SolH_1lGI).

Ma ora basta lagnarsi. Veniamo alle cose importanti!
Conclusa la Trilogia, parte il sondaggione per i numerosi cinque lettori di momentiibridi: chi tra questi fenomeni vi ha regalato più gioia? E chi più indignazione?
Scatenatevi!

'bye

Matt
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