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sabato 17 luglio 2010

Dude, pass the porro! ovvero la musica dei fattoni globali


Non che ci volesse la testa di Cavour (come direbbe mia mamma) per arrivarci. Ma ieri ho avuto la folgorazione: leggo un'intervista a Eugene Hütz dei Gogol Bordello su un Venerdì di Repubblica vecchio di un mesetto - che ci vuoi fare, mi tocca leggere i giornali in differita. Poi di sera vado allo JUZ (che dovreste ormai conoscere bene) a vedere i Budzillus - oriental swing punk aus Berlin.
(http://www.myspace.com/budzillus)
E capisco tutto.
Col cazzo che il futuro della musica per radicalchic è l'elettropop anni '80. Quello, semmai, è il canto del cigno di una generazione di provinciali che ha scoperto la città da due giorni e pensa di aver capito tutto della vita.
Col cazzo che nerd is the new sexy. Per quanto uno che assomiglia a Clark Kent con la barba riesca oggi a ottenere più facilmente un blowjob da parte di una ventenne ubriaca nel cesso di una discoteca rispetto a 5 anni fa, a breve verrà rispedito da dov'è venuto: divertiti adesso campione, i tempi dei tornei a Halo III il giovedì sera stanno tornando.
Il futuro della scena sono i Fattoni globali!
Chi sono i fattoni globali? La ricetta è semplice: prendete i cari e vecchi fattoni che incontravate alla Festa dell'Unità quando ancora aveva un senso. Aggiungete un (bel) po' di positivismo informatico e migliore conoscenza della lingua inglese. Ricoprite il tutto con un atteggiamento cinico e disilluso da blogger incallito. Una spruzzata di terminologia aggiornata e riferimenti culturali rinnovati, et voilà, il fattone globale è pronto a entrare in campo e ad appizzarsi un ceyloom alla faccia di tutte le aberrazioni vintage della scena alternativa dello scorso decennio.
Fate due conti: ormai tutti hanno fatto almeno una vacanza da backpacker in vita loro, e quindi chiunque oggi ha la possibilità di vantare esperienze di quasi-anarchia sul curriculum. Il prezzo della tecnologia nei paesi occidentali ormai è accessibilissimo, così come la possibilità di essere connesso e sapere cosa va nel resto del mondo. Anche chi non si è mai mosso dal paesello sperduto nella Valsugana ha ormai amici su Facebook provenienti da ogni parte del globo. La Spagna ha vinto i mondiali. La Repubblica Ceca ha depenalizzato il possesso di un certo quantitativo (abbondante) di sostanze. Il prezzo delle All Star si è decuplicato negli ultimi 10 anni, mentre quello dei sandali di cuoio è rimasto stabile.
Era ovvio che andasse a finire così.
Se il folk è il nuovo punk, questo è il nuovo indie. Serve solo che qualche autorevole giornalista dia un nome a questa accozzaglia di stili e generi musicali provenienti da mezzo mondo, ed è fatta.
Quindi amici miei, io vi avviso, è meglio che iniziate a prepararvi. Tagliatevi le frange e fatevi i dreadlocks, gettate le camice a quadri e procuratevi dei maglioni di lana grossa, e soprattutto, per il vostro bene, eliminate quei maledetti pantaloni stretti che stanno malissimo all'80% della popolazione occidentale che non è sottopeso. I pantaloni larghi di lino sono più comodi, più freschi, e potete tenere in tasca molte più cose senza rischiare che queste vi penetrino nella coscia schiacciate dal tessuto tiratissimo.
Per i prossimi 10 anni siamo a posto così.

Hasta pronto!
Fede

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